Depop: come mi svuoto l’armadio per fare shopping

Più di una volta abbiamo parlato di come riorganizzare il guardaroba, come adattarlo ad ogni esigenza e abbiamo anche “giocato” con una infografica per aiutarci a fare spazio più facilmente.

Succede però che se a regalare e buttare non abbiamo quasi nessun problema, perché magari quei capi non li sopportiamo più, da alcuni capi è difficile separarsi, soprattutto se rientrano tra i vostri capi del cuore.

Ed eccoci alla mia true story di oggi: a seguito di un dimagrimento degli ultimi mesi di almeno 8 kg, moltissimi dei miei capi preferiti purtroppo non sono più della mia taglia. Dico purtroppo perché erano davvero i miei capi preferiti e non perché sono dimagrita, di quello ne sono felice sinceramente!

Così mi sono chiesta come potevo separarmene e contemporaneamente sostituirli, in un periodo in cui lo shoppping non rientra nelle mie priorità (priorità fatte di bollette e progetti).

Così ho pensato “sarà mica l’ora che approdi anche io su Depop?

Ed ecco il mio profilo.

depop mi

Cosa è Depop?

Depop è un’applicazione che ti permette di vendere ed acquistare capi e accessori in maniera davvero facile e veloce. La cosa più comoda è che per caricare quello che vedrete nel mio mini-shop mi è bastato il mio cellulare: scattavo la foto, la caricavo sull’applicazione, inserivo tutti i dati e via, subito in vendita!

Ho pensato di condividere questa decisione con voi perché mi sento di aggiungerla come opzione ai consigli sulla riorganizzazione dell’armadio.

Ecco come ho fatto io:

– Ho selezionato i capi che per un motivo o per un altro non indosso più, non prendendo in considerazione ovviamente capi che io stessa non avrei mai acquistato perché troppo vecchi, consumati o passati troppo di moda.

– I capi che presentavano alcuni difetti li ho esaminati: la mancanza di un bottone è accettabile, una maglia bucata non lo è. Fate dunque attenzione a quello che cercate di vendere, pensatela più come un investimento per un nuovo shopping e non un voler appioppare roba scadente al prossimo. Vi assicuro che non vendereste neanche uno spillo così.

– Ho realizzato gli scatti dei capi, con una buona luce e in maniera più dettagliata possibile, direttamente con il mio cellulare.

– Una volta terminato, ho riposto i capi tutti in un angolo dell’armadio, in attesa che vengano venduti, così da non averli sempre tra piedi quando scelgo cosa indossare.

depop assortimento

Tecnicamente ecco alcune cose da sapere:

– Il pagamento si effettua in tutta sicurezza tramite PayPal

– Depop non si assume nessun tipo di responsabilità nei rapporti tra cliente e venditore: significa che se la merce non vi arriva, se arriva danneggiata, se non corrisponde alla foto e altro, sarà solo con il venditore che dovrete parlarne. Una segnalazione a Depop fa comunque bene, visto che sono loro poi a decidere la sospensione o la chiusura definitiva di un account.

– Depop chiede una commissione sulle vostre vendite, che viene decurtata dal vostro conto paypal nel momento in cui vi pagano l’oggetto venduto. La commissione si aggira intorno al 10% – tenetelo presente quando mettete in vendita i vostri oggetti. Inoltre Paypal applica una commissione per i pagamenti che si aggira (mi pare) intorno ai € 1.60. Significa, per esempio, che su un capo da € 20.00 (incluse spese di spedizione), voi intascherete €16.40, depop €2.00 e Paypal € 1.60.

– Attenzione a non concludere trattazioni privatamente per “aggirare” le spese di depop e paypal, mettendo poi “venduto” sugli oggetti. Gli sviluppatori monitorano con cautela anche le conversazioni sotto gli oggetti. Se venite beccati per loro equivale a truffa, dunque vi sospenderanno o elimineranno l’account e in casi gravi, avvieranno procedure penali.

Adesso che sapete quasi tutto, sono curiosa di sapere da voi cosa ne pensate, se avete già un profilo Depop e volete segnalarlo, quali sono le vostre esperienze e via così!

Vi aspetto qui con i commenti sul blog o nella pagina Facebook di Inciampando!

Giuliana Piazzese

Palermo

Viaggio sola, e anche in compagnia, zaino in spalla o con la valigia, in ostello e pure in albergo. Insomma viaggio, lavoro da remoto e mangio tanto! E te lo racconto qui.

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