QUARANTENA: PICCOLI MOMENTI DI PERFEZIONE


Sono seduta sulla mia sdraio in giardino, c’è una brezza leggera, di quelle che stai con la felpina ma non senti freddo. Sottovento, il mio albero di limoni con la zagara in fiore, e il suo profumo che invade completamente naso, testa e cuore. Era il profumo preferito di mia nonna. Come le pomelie. Quelle sto aspettando che sboccino. Ancora è presto.

Chiacchiero con Elisa di progetti, idee e desideri. Il pesco davanti a me è stracolmo di fiorellini rosa e non ha ancora finito regalarne.

Papà e Mamma Merlo stanno facendo un nido da giorni, e secondo me sono gli stessi che avevo già ospitato sull’albero l’anno scorso, stesso periodo. Si saranno trovati bene nel B&B che non sapevo di avere. Ormai conviviamo benissimo, io sto qui a leggere, studiare, lavorare e loro fanno avanti e indietro con legnetti, pagliuzze e cinguettii. Adoro osservarli.

Ascolto musica, immagino quando la stessa la ascolterò con i piedi affondati sulla sabbia e l’odore del mare e del sole sarà sulla mia pelle. E sto bene.

È un piccolo momento di perfezione, una piccola gioia quotidiana in questa nuova routine giornaliera che di normale non ha più niente. Che poi cosa è normale? Adesso, per esempio, questo è normale. Sono quaranta giorni esatti dall’ultima volta che sono uscita.

Chissà come sarà rileggere questo post tra qualche anno, sarà strano di certo. Diremo “Hey ti ricordi quando non siamo usciti per mesi? Quando tutto sembrava perduto e invece era solo in stand by? E quando tutto è iniziato come nuovo? Ti ricordi quanto è stato bello riabbracciare chi amavi? Quanto hai aspettato per fare l’amore? Quanto per un gelato in riva al mare?”

E tutto questo mi ha riportato qui, a scrivere sul blog, come non accadeva da anni. Nessuna guida di viaggio, nessun post schematico, seo oriented, nessun articolo per collaborazioni, clienti o altro. Scrivo come se non avessi mai smesso di farlo, come piaceva a me, come mi è sempre piaciuto. Buttando sulla tastiera le emozioni e trasformandole in parole, o almeno provandoci.

Ti fermi mai a pensare ai piccoli momenti di gioia quotidiana? Oggi, ti regalo il mio.

Giuliana Piazzese

Palermo

Viaggio sola, e anche in compagnia, zaino in spalla o con la valigia, in ostello e pure in albergo. Insomma viaggio, lavoro da remoto e mangio tanto! E te lo racconto qui.

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