#SHOES: LE SCARPE DALLA A ALLA Z!

Stivali, scarpe col tacco, scarpe basse e sandali.

Siamo abituate a classificare così le scarpe, in linea di massima. Eppure ogni scarpa si differenzia l’una dall’altra, anche quelle che fanno parte della stessa macro-categoria, a seconda del tipo di tacco, di cinturino o di forma e tessuto. Conoscete tutti i nomi?

Giochiamo a chi ne indovina di più!

(Le illustrazioni sono frutto delle mani magiche di Elisa, ma che ve lo dico a fare?)

A COME…

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Gli anfibi sono oggi un’ottima scelta per rendere più rock i nostri look! Si differenziano dai biker per la presenza dei lacci e per la forma che ricorda la scarpa delle divise militari. E sono adatti a uomini e donne! Dei tronchetti (ankle boots) abbiamo parlato qui, mentre gli Ankle Strap fanno parte della categoria dei sandali e sono riconoscibili dai cinturini alla caviglia. Inutile dire che la loro caratteristica sia l’altezza alla caviglia, in inglese ankle.

B COME…

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Sia le ballerine che i biker prendono il loro nome dal mondo di provenienza, tanto distanti quanto accomunati da una caratterista: la comodità. Una romantica, l’altra decisamente strong, sono perfette con jeans skinny, abitini e leggins. Ovviamente tutto sempre in base al nostro fisico!

C COME…

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Con la C troviamo tante scarpe talmente tanto diverse tra loro che sarebbe impossibile trovarle nella scarpiera di una sola donna. Le Chanel, le Clarks e le Crocks prendono il loro nome dal marchio che le ha create e fatte diventare iconiche (nel bene e nel male. Nel male leggi Crocks.) Le Creeper e i Cuissardes invece raccontano due diversi stili, uno totalmente inglese l’altro molto francese. Una piccola precisazione sulle Chanel – che oggi sono prodotte da chiunque: il loro tratto distintivo è il tacco 5 e il cinturino dietro il tallone. I Cuissardes invece si differenziano dal normale stivale perché la loro altezza supera il ginocchio.

D/E COME…

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Con la lettera D troviamo due paia di scarpe appartenenti alla stessa categoria ma con una sfumatura che le rende completamente diverse: mentre la decollete classica è una scarpa unica, che avvolge il piede e solitamente ha un tacco che può variare dal cinque al 15 (con o senza plateau), la d’orsay è una scarpa che non prevede mai il plateau, con tacchi stretti e che non superano i 12 cm e soprattutto con una o tutte e due le parti laterali della scarpa tagliate, che mostrano il piede. Sono decisamente eleganti e sensuali, gli uomini le amano molto per quell’effetto vedo/non vedo. Le Espadrillas, ultimamente molto di moda, sono invece caratterizzate non solo dalla forma ma dai tessuti molto estivi: rafia, cotone, pizzi e gomma.

F/G COME…

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Mentre le francesine fanno parte della macro-categoria degli ankle boots ma si differenziano per la forma più “a mocassino” e per la presenza di lacci, le Galosh sono le classiche scarpe da pioggia. Un tempo utilizzati nei campi per difendersi dal fango, grazie al brand Hunter, sono ormai considerati stivali da passeggio (che si spera quasi che piova ogni tanto per poterle indossare) e rendono il look decisamente divertente, sdrammatizzando qualunque abitino indossiate! Molto bello l’effetto abito romantico e galosh verde militare.

I/K COME…

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Mi piace come il susseguirsi delle lettere metta vicine delle scarpe che di simile non hanno praticamente nulla! Dalle infradito, classiche scarpe da spiaggia, alle Kitten – scarpe col tacco caratterizzate proprio dall’altezza che non supera mai il centrimetro e mezzo – il salto è davvero enorme, soprattutto in eleganza!

M COME…

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Mocassini, classiche scarpe maschili declinate al femminile, che donano a chi ha piedi piccoli e gambe affusolate, dividono lo scaffale della nostra libreria con le bellissime Mary Jane, anche queste appartenenti alla categoria delle scarpe col tacco, che si distinguono per il cinturino all’altezza del collo del piede. Ricordate le “scarpe da bambolina” che mettevamo da piccole? Eccole qui, con un tacco 15, targate Louboutin!

O COME…

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Siete più per le Oxford o per l’Open toe? Io le amo entrambe! Le Oxford, fanno parte della categoria dei mocassini, ma si differenziano per la presenza dei lacci – anche se le versioni più moderne oggi le trovano anche in versione “finte senza lacci” – e per la decorazione a coda di rondine, bucherellata, sia in ton-sur-ton che a contrasto. Le Open Toe prendono il loro nome dall’apertura sulla punta della scarpa che fa intravedere le dita del piede.

S COME…

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Mentre nella grande famiglia delle Sneakers troviamo di tutto, da quelle da passeggio come le Converse fino a quella da running, le slipper si differenziano dalle ballerine per la forma dello scollo che ricorda appunto le ciabatte che i reali indossavano col pigiama, e dalle slip on trainer per materiali e suola, che in queste ultime sono decisamente più tecnici e sportivi. I sandali invece che utilizziamo in estate li troviamo in diverse categorie, le infradito le abbiamo viste prima, qui troviamo i Capri, caratterizzati da decori-gioiello, e quelli alla schiava che avvolgono piede e gamba con lacci e fettucce di cuoio.

T/U COME…

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Entrambi stivali, i texani prendono il nome dalla loro origine culturale mentre gli Ugg sono come…Nutella. Conoscete un altro modo per chiamarli altrimenti?

Z COME…

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Nonostante nell’illustrazione le zeppe sono rappresentate dai sandali estivi, ormai le scarpe con la zeppa le troviamo tranquillamente anche in inverno. Io sinceramente non le amo molto in inverno, a meno che non si tratti di quelle dallo scollo decolletè o Mary Jane. Gli stivali e le francesine con la zeppa sono davvero molto difficili da indossare (nonostante siano molto comode, non ho dubbi). Gli zoccoli invece li lasciamo volentieri all’estate e si differenziano dai classici sandali per la loro forma “tozza” in legno e i chiodini utilizzati per fissare i tessuti utilizzati sul legno. Fanno parte degli zoccoli anche i Sabot, scarpe che io odio profondamente (ecco l’ho detto), e che ricordano tanto le ciabatte che usano gli infermieri in ospedale. Chiuse davanti e aperte nel tallone, i Sabot sono il male, non donano a nessuna donna. Sapevatelo.

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Giuliana Piazzese

Palermo

Viaggio sola, e anche in compagnia, zaino in spalla o con la valigia, in ostello e pure in albergo. Insomma viaggio, lavoro da remoto e mangio tanto! E te lo racconto qui.

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