IL MIO GUARDAROBA: L’INGLESE

Non sono una modella, sono alta un metro e sessanta e appartengo alla categoria della donna mela. Sono una normale trentaduenne che ogni giorno si trova davanti l’armadio ed esclama la fatidica frase “che mi metto?“, seguita da “non ho niente, devo fare shopping!”

Ormai, se mi seguite su Instagram o Facebook, siete abituati ai miei selfie davanti lo specchio. Così ho deciso di fare un salto, passando dallo specchio con la luce penosa ad un obiettivo in pieno giorno. Un trauma.

Sin da subito però non volevo (come non lo volevo in passato) che fosse un semplice post-outfit, fine a se stesso. Lo sapete, io vedo tutto con l’ottica della consulente d’immagine, dunque in questi post l’intenzione è quella di mostrarvi come un capo può essere reinventato, abbinato in maniera alternativa, valorizzato e valorizzare noi stesse con i giusti tagli e colori.

Inutile dirvi che questa è stata la prima volta e infatti potete notare quintali e quintali di imbarazzo dalle facce che ho fatto di volta in volta, però voi concentratevi sugli abiti così io mi sento meno nel panico.

Ora facciamo i seri, e cominciamo!

In Sicilia la temperatura, almeno di giorno, permette ancora di scegliere capi un po’ più leggeri (nelle prossime settimane vi mostrerò qualcosa di più invernale, promesso).

Vi mostrerò come cambiando un capo e uno o massimo due accessori si cambia totalmente il mood dell’outfit. Partirò da un pantalone bianco che non è estivo, nonostante il colore, essendo di un tessuto pesante, una canotta ottanio che io uso estate/inverno e degli stivali comodissimi color cammello. Accessori jolly sono le collane lunghe con catene e ciondoli.

n1

(bella faccia eh?)

Se l’ufficio dove lavorate non richiede particolare formalità o dress code scuro, aggiungere una giacca sarà semplice e di sicuro effetto. La mia giacca è in tessuto tuta, molto comoda e calda, ha le toppe in tinta con le scarpe e, quando ho più freddo, normalmente indosso una maglia a maniche lunghe sotto la canotta o un coprispalle praticamente invisibile sotto la giacca. La borsa scelta è una delle mie preferite, anzi è proprio quella del cuore. Ha appena 17 anni ed è stata la mia prima vera borsa. Grazie a lei mi sono totalmente innamorata del marchio Burberry. E per me è sempre attuale, che ne dite?

n2_4

(No avete ragione, questa è peggio)

Trasformiamo adesso il look in “tempo libero” e probabilmente ci scrolleremo di dosso anche un paio di anni d’età! Ecco come ho fatto io: giubbino jeans con stampa a fiori scovato durante i saldi, zainetto Belstaff – anche questo ha almeno 15 anni – e cerchietto. Si, avete letto bene, cerchietto ma solo perché non si vede tra i miei capelli e mi da una sensazione di comodità, non avendo i capelli davanti gli occhi.

Anche in questo caso, se avete freddo, potete aggiungere un cardigan grigio sotto il giubbino o la maglia a maniche lunghe, come detto prima, sotto la canotta.

n3-2

Che ne dite di questa nuova rubrica? Prometto di migliorarmi ogni volta, ad ogni scatto. Soprattutto in quanto a timidezza.

Saranno sempre muri diversi quelli che vedrete. Muri che fanno parte di Palermo, con una storia più o meno importante alle spalle. La location di questi scatti è il Giardino Inglese, ecco cosa dice Wikipedia:

“Il giardino venne progettato da Giovan Battista Filippo Basile nel 1851 seguendo uno schema molto in voga nella seconda metà dell’Ottocento, ovvero non creare uno spazio misurato e geometrico (il cosiddetto giardino all’italiana) ma seguendo le forme e la morfologia naturale del terreno dandogli un’aria più naturale creando appunto un giardino all’inglese (da qui il nome Giardino Inglese). Per rendere l’atmosfera ancora più suggestiva furono inserite piante provenienti da tutto il mondo per rendere l’ambiente più esotico sempre secondo i dettami della moda in quel periodo, quando le grandi potenze europee espandevano i loro imperi verso terre sconosciute dell’Africa e dell’Asia.”

In questo caso, non volendo, abbiamo concentrato tanto “inglese” in un solo post: il nome del giardino e le sue origini e i marchi delle borse, entrambe vintage, utilizzate per il cambio look.

Vi aspetto qui tra i commenti o sulla pagina facebook di Inciampando per chiacchierare insieme!

———————————————————–

Photo: Elisa Di Giovanni

Giuliana Piazzese

Palermo

Viaggio sola, e anche in compagnia, zaino in spalla o con la valigia, in ostello e pure in albergo. Insomma viaggio, lavoro da remoto e mangio tanto! E te lo racconto qui.

8 Comments
  1. Ciao Giuliana, di solito non riesco mai a lasciarti un commento qui perché sono sempre di corsa, ma era da tanto che te lo volevo scrivere. Il tuo blog mi piace perché:
    – hai un modo di scrivere spensierato e giocoso, esattamente come intendo io la moda;
    – sei ironica, qualità che difficilmente scorgo tra chi fa il tuo lavoro (non voglio generalizzare e forse ho avuto sfortuna io);
    – sei timida, ma questo non ti ha impedito di metterti davanti ad una reflex per fare qualcosa che ti piaceva.
    – ti ho vista indossare e mixare spesso dei capi alla portata di tutte noi comune mortali, segno che il gusto non è rappresentato dagli zeri impressi sul cartellino dell’abito, ma da ben altro.
    Quindi brava, continua così e #daje con gli outfit!

    1. O mamma grazie davvero! Hai scritto delle cose per me molto importanti, anche perché è proprio quello che volevo uscisse da queste foto. Avevo paura dell’effetto modella wannabe o “la solita fashion blogger”. Grazie.

      E poi un commento così, da una persona che seguo e che ammiro molto è bello il doppio!

      Prometto di commentare più spesso da te anche io. (Io in effetti ogni tanto ho problemi a commentare per colpa del plugin che col cellulare o ipad va in conflitto..)

  2. Sei ironica, intelligente, autoironica, determinata e competente. E io ti ammiro, ti seguo e mi piaci, come blogger e consulente, per questo. Lunga vita a questa nuova rubrica di Inciampando!

Leave a Reply

Your email address will not be published.