Isole Eolie: Sette Isole in Sette Giorni

Isole Eolie, vederle tutte in una settimana è possibile?

Io ci sono riuscita, e ti racconto come! Zaino in spalla, tempi non troppo rilassati e voglia di esplorare. Ecco le mie “7 isole in 7 giorni”.

ITINERARIO:

Primo giorno: partenza da Milazzo verso la base del nostro viaggio, Vulcano

Secondo giorno: Lipari – pernottamento a Vulcano

Terzo giorno: Salina – pernottamento a Salina

Quarto giorno: Alicudi e Filicudi – pernottamento a Vulcano

Quinto giorno: Panarea e Stromboli – pernottamento a Stromboli

Sesto giorno: Stromboli e rientro a Vulcano

Settimo giorno: si rientra!

Come muoversi alle Isole Eolie?

Con gli aliscafi che partono ogni giorno, frequentemente, da tutte le isole. Io li ho prenotati tutti sul sito della Liberty Lines. Gli aliscafi si muovono più velocemente e frequentemente dei traghetti, e costano un pelino di più. Se controllate entrambi riuscite a incrociare sicuramente orari e tempi in maniera migliore.

Primo giorno – Arrivo a Vulcano

Io partivo da Palermo, dunque primo treno del mattino per Milazzo, in provincia di Messina, e dalla stazione bus navetta per il porto (o taxi condiviso) dove mi sono incontrata con Giuseppe, videomaker folle di questo viaggio, e poi imbarco sull’aliscafo per Vulcano, arrivati più o meno verso pranzo.

Ci siamo sistemati in un B&B del quale, purtroppo, non ricordo il nome e siamo andati in esplorazione. Se rimanete nella zona del porto potete fare tutto a piedi, ma vi consiglio di noleggiare un motorino, un quod o una macchina per poter girare bene l’isola.

La spiaggia più vicina è quella della sabbia nera, che è anche accanto alle terme che però sono chiuse. Ottima per rilassarsi dopo il viaggio.

Nel pomeriggio potreste fare il giro del baglio e prendere un’aperitivo sulle terrazze dei Mari del Sud, con vista sulle isole.

La sera invece, assolutamente top, il pane cunzato al ristorante Malvasia. Un’esperienza eccezionale di gusti e sapori autentici dell’isola.

Secondo giorno: Lipari

Partenza la mattina presto, giusto il tempo di una colazione e via verso Lipari! Lì abbiamo noleggiato un motorino e siamo andati alla scoperta dell’isola, cercando spiagge più nascoste e scorci suggestivi.

Se però non avete troppa paura della ressa, non volete avventurarvi o avete dei bimbi, la spiaggia più mainstream di Lipari è sicuramente “Canneto“, ciottoli e zona attrezzata.

Noi abbiamo fatto un tuffo a “Spiagge Bianche”, tanti gradini da fare ma ne vale assolutamente la pena. Tempo di asciugarci e siamo volati verso le “Cave di Pomice”. Impossibile non fare una puntatina in questo posto così suggestivo.

Proprio alle “Cave di Pomice” c’è un carretto dei panini che fa il “Pane Caliatu”, cioè pane raffermo, riscaldato e condito come un pane cunzato. Buonissimo. Pranzetto veloce e via di nuovo verso il belvedere sopra la zona di Porticello.

Se avete possibilità di noleggiare una barca, fate una puntatina da questo lato dell’isola, mare da sogno!

Altro posticino imperdibile è il Santuario di Maria SS della Catena, uno dei punti più alti dell’isola dal quale godrete di una bellissima vista, ma secondo me mai tanto bella quanto il Belvedere Quattrocchi. Io non volevo più andare via da lì.

Se avete fatto tutto abbastanza velocemente come noi, sono sicura che vi sarà rimasto tempo per un mini aperitivo o un giretto a Marina Corta, cioè il paesino di Lipari vicino il porto: super turistico, pieno di vita, locali, ristoranti e negozi, ma anche viuzze dove perdersi e chiese.

Ultimo aliscafo verso Vulcano e si rientra alla base!

Terzo Giorno: Salina

Posso dire che ho lasciato il cuore su quest’isola e spero di tornarci presto? Ecco. Sinceramente abbiamo passato davvero troppe poche ore su quest’isola, soprattutto perché ho perso più di mezza giornata per noleggiare un’auto. Quindi, consiglio spassionato, prenotatela con largo anticipo così da arrivare, ritirare e godervi la giornata!

Noi abbiamo alloggiato al bellissimo B&B Sunrise, dal quale infatti si gode di una bellissima alba sulle isole e dove la colazione vi farà dimenticare la sveglia presto.

Imperdibile è la zona più romantica e suggestiva dell’isola: POLLARA. Qui si trova la casa di Massimo Troisi ed è dove sono state girate molte scene del film IL POSTINO. Ogni giorno, alle 18.00, in una terrazza del bar in piazzetta, trasmettono il film, così potrete fare aperitivo e bervi anche le vostre lacrime.

Uno dei posti di mare più belli? PUNTA SCARIO. Al mio arrivo sono rimasta senza parole. In più c’è un bar dove potrete mangiare, affittare una sdraio o un materassino per godervi la giornata.

Noi però per pranzo siamo andati a Lingua, un borgo delizioso, completamente diverso da Pollara (dove invece vi consiglio di andare al tramonto). Must? Mangiare granita e pane cunzato da Alfredo (anche se secondo me fa meglio la granita)

Quarto giorno: Alicudi e Filicudi

Dormire a Salina ci permette di vedere queste due isolette in giornata, con un tour de force che ragazzi, neanche un maratoneta (se potete spendere una notte in più da queste parti, fatelo).

Prima tappa Filicudi. Grazie a Walking Eolie and Sicily siamo andati a trovare “Annuzza“, una donna accogliente che ha casa in uno dei punti più alti di Filicudi e che sarà felice di raccontarvi un po’ di storia dell’isola e farvi assaggiare le delizie del suo orto.

Ovviamente i tour che potete fare con Giusi sono tantissimi, quindi se volete vedere l’isola con gli occhi di una local il mio consiglio è contattatela!

Subito dopo, e di gran corsa, siamo andati ad Alicudi, per mangiare a casa del pescatore Silvio e sua moglie. Tavoli sociali, nessun menu, nessun vino da scegliere, solo una cucina, un terrazzo, gente sconosciuta che ha solo voglia di star bene e pesce appena pescato. Un’esperienza eccezionale che dovete assolutamente fare. Vi basterà chiedere al porto “scusi, casa di Silvio il Pescatore?”

Dopo pranzo, e tantissime chiacchiere con i nostri nuovi amici di tavolo siamo tornati a Filicudi, dove, prima di rientrare a Vulcano, siamo andati a trovare i volontari del centro di ricerca Filicudi Wildlife Conservation” che ogni giorno scendono in mare per controllare e salvare (in molti casi) delfini, tartarughe e altri piccoli abitanti del mare.

Si battono contro la pesca intensiva che sta causando molti danni all’ambiente marino delle isole Eolie e sono davvero super disponibili a spiegare il progetto. Si possono ovviamente anche fare delle donazioni per supportarli!

Riprendiamo il traghetto un po’ malinconici di aver passato così poco tempo in queste due isolette e torniamo a Vulcano.

Qualche altro posto dove mangiare a Vulcano?

Fico d’India, sempre pane cunzato ma anche insalatone e prodotti tipici eoliani oppure, decisamente diversa come tipologia di cucina, da Maurizio. A noi è piaciuto moltissimo, e si percepisce l’amore per i viaggi da parte di Maurizio nei suoi piatti contaminati da spezie e abbinamenti un po’ arabi.

Hotel Orsa Maggiore – si è un hotel ma si può anche solo mangiare a pranzo o cena e io ve lo straconsiglio. Ottimo pesce fresco e cortesia da parte di tutto lo staff.

Maria Tindara – anche qui è possibile alloggiare o prenotare soltanto al ristorante dove un appassionato Gilberto saprà coccolare le tue papille gustative con piatti eccezionali!

Asino Beach – relax in una delle spiagge nere più belle dell’isola e poi via di Scacciata preparata sul momento dalle sapienti mani di un pizzaiolo! Si può chiedere di più? Io non penso.

Quinto giorno – Panarea da povery

Su questo ci ho scritto una mini guida ironica ma non troppo su Instagram, che trovate cliccando qui! 

Scherzi a parte, Panarea devo dire che mi ha piacevolmente stupita. Pensavo fosse la più snob e meno interessante, ma come ogni cosa se la si sa guardare con occhi diversi e si scelgono altre vie, si scoprono piccoli tesori.

Panarea è l’isola più antica e anche quella più bassa di tutte le Eolie. I suoi scorci ricordano un po’ la Grecia per i colori che ha.

Se decidete di girare l’isola a piedi armatevi di santa pazienza e tanta forza perché è fatta di salite e discese continue. Noi abbiamo deciso di andare a Cala Junco, una spiaggetta nascosta, fatta di rocce e mare cristallino. Se volete girare comodamente prendete un Caddy per circa 10 euro a tratta, da dividere con chi viaggia con te.

Panarea è stata proprio toccata e fuga, infatti adesso andiamo a Stromboli!

Quinto giorno: Stromboli e il vulcano attivo

Arrivata a Stromboli verso le 15/16 di pomeriggio, ho deciso di andare a vedere l’eruzione vulcanica notturna vicino al cratere. La camminata dura circa un’ora e mezza (o se vi fermate spesso anche due ore), iniziando dal paese fino allo sbarramento. È un percorso di trekking che si può fare a piedi tranquillamente, basta avere con se tanta acqua e voglia di camminare. Ad un certo punto il telefono non prende più, sapevatelo.

Ho visto anche famiglie farlo con i bambini, quindi è proprio un percorso adatto a tutti.

Le emozioni che proverete durante questo trekking sono tantissime, io non avevo mai sentito un Vulcano “respirare” e poi “esplodere”.

Sono rimasta allo sbarramento fino alle 21.00 circa per godermelo con il buio. Poi sono scesa giù al ristorante “l’Osservatorio“, che nasce proprio sulle ceneri di un vecchio osservatorio. Se volete assistere alle eruzioni vulcaniche e cenare comodamente, senza camminate o sforzi vari allora fate così: prenotate al ristorante con largo anticipo, chiedete di usufruire della navetta sia andata che ritorno, godetevi la cena con spettacolo.

Sesto giorno: giro di Stromboli e rientro a Vulcano

Dopo tutta la mattina in giro per il paese di Stromboli ho deciso di andare al mare. Qui avete due opzioni: unica spiaggia attrezzata e sabbiosa dell’isola è Ficogrande, oppure girovagando per le viuzze ci sono moltissime calette nascoste, alcune quasi deserte, proprio tra le case. Io per esempio sono stata a Cala dei Balordi, stupenda. Eravamo forse dieci persone, tutte local.

Nel tardo pomeriggio sono rientrata a Vulcano, mi hanno portata a Capo Grillo per una veduta dall’alto davvero eccezionale, subito dopo siamo andati alla spiaggia dell’asino e alla spiaggia del Gelso, luoghi meravigliosi dove venire al mare. Ultima puntatina alla Valle dei Mostri, chiamata così per via delle rocce laviche che, lavorando di fantasia, sembrano dei mostri. Poi aperitivo, cenetta e via a letto presto perché…

Settimo giorno: trekking sul cratere di Vulcano e rientro

Sveglia ore 5.00 del mattino, ancora è buio, ma noi siamo pronti per salire sul cratere di Vulcano. La camminata dura circa un’oretta e il terreno si alterna tra sabbia, rocce e strada sterrata. È comunque assolutamente fattibile e io davvero non me la perderei se fossi in voi. Portatevi la colazione e preparatevi ad assistere ad uno spettacolo magico: l’alba tutta rosa tra i fumi del vulcano e la vista di tutte le isole Eolie. Non credo esista un modo migliore per concludere il viaggio.


Se hai ancora domande sulle isole Eolie ti aspetto su Instagram, dove mi trovi come Inciampando. Sarò felice di risponderti!

 

Il viaggio “7 Isole in 7 giorni – Alla scoperta delle Isole Eolie” nasce in collaborazione con un’azienda di birra artigianale siciliana e ha avuto il patrocinio gratuito da parte della Regione Siciliana. E io ovviamente non potrei essere più felice.

È stato organizzato interamente da me, e quindi assolutamente replicabile da chiunque ne abbia voglia.

Il mio consiglio ovviamente è, se possibile, di riuscire a dedicare qualche giorno in più a queste isole perché meritano davvero di essere vissute con calma e assaporandole in ogni dettaglio.

Grazie a B&B Sunrise e Walking Eolie and Sicily per l’ospitalità.

Giuliana Piazzese

Palermo

Viaggio sola, e anche in compagnia, zaino in spalla o con la valigia, in ostello e pure in albergo. Insomma viaggio, lavoro da remoto e mangio tanto! E te lo racconto qui.

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